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1972 teatro Manzoni

locandina manzoni
Nel 1972, sing out organizza, con la supervisione di Padre Michele Casali, lo spettacolo al Teatro Manzoni di Bologna in favore delle missioni dei Padri domenicani in Brasile.
Fu, di fatto, l'ultimo spettacolo del gruppo.

Qui di sotto, un rarissimo documento video dello spettacolo che mi è costato "lacrime e sangue".

I video originali ereano due: uno girato con una telecamera posta frontalmente e l'altra di lato. La qualità video del primo è scadente; accettabile la seconda. In entrambi i casi l'audio è accettabile.

I video originali sono stati registrati su supporti magnetici differenti e ho dovuto affidarmi ad un "service" esterno che ha prima provveduto al restauro dei nastri, poi alla digitalizzazione e, infine, alla masterizzazione su DVD.

Di seguito la registrazione audio originale digitalizzata "remastered".
La qualità è buona.

Presentazione Padre Michele Casali

 Innanzitutto

Innanzitutto, grazie.
Spetta a me come uno fra i tanti confratelli qui in Italia che seguono i fatti, le opere dei nostri padri del Brasile aprire questa serata; solo due minuti, vi chiedo due minuti.

Parlare della nostra avventura, la chiamo così in Brasile, dei nostri padri può sembrare in questi tempi una favola.

Comincia quest'avventura nel 1936: tre nostri padri di Bologna, Padre Acerbi, Padre Cencini e Fra d'Orvy, partono per il Brasile.
Il nostro provinciale, il nostro consiglio provinciale, aveva approvato il desiderio di fondare una missione nell'interno del Brasile.

Però era un'avventura, perchè questi tre uomini partivano soli e avevano solo una sicurezza: sapere quello che volevano, volevano fondare questa missione.

Forse potevano appoggiarsi un po' ai nostri domenicani francesi che erano in Brasile ma nient'altro.

Parlare coi vescovi, accordarsi con essi, trovare una zona, costruire le residenze, tutto doveva essere ancora affrontato e operarono subito con ottima strategia.

Da un lato fondarono una casa vicino a San Paolo ("vicino" in Brasile vuol dire 500, 600 km) all'interno, a Santa Cruz, una piccolissima cittadina che è rimasta sempre tale ancora oggi è un tipico esempio di paese di frontiera si potrebbe dire.

Lì si impratichivano della lingua, lì prendevano contatto con una nuova mentalità, lì infine si preparavano al salto ad entrare nel vero interno del Brasile.

Subito costruirono un seminario; era l'inizio per cercare delle forze anche brasiliane.

Dall'altro lato subito dopo Goias: una cittadina all'interno a circa 1200, 1300 km da San Paolo esistente più sulla carta, capitale dello Stato di Goias grande il doppio dell'Italia ma assolutamente sconosciuto.

Solo 100.000 abitanti in tutto questo stato grande quanto il doppio dell'Italia ma un numero lunghissimo di kilometri e kilometri per spostarsi da una residenza all'altra.

E poi c'erano gli indios.
Fecero bene questi tre padri, fecero bene i primi che vennero in ausilio loro tant'è che pochi anni dopo la Santa Sede approvando questo lavoro affidò i nostri padri una missione ufficiale, un territorio, Santa Cruz d'Oraguaya di 110.000 km un terzo dell'Italia con solo qualche migliaio di abitanti e in più i famosi indios Xavantes e Carajas.

Niente strade, si poteva andare solo a dorso di mulo o in piroga.
Installare cappelle, visitare villaggi, incontrare gli indios richiedeva più tempo che il parlare il viaggiare.
Per incontrare per alcune ore questi indios bisogna far giorni e giorni di strada.

Piano piano la missione si assestò.
Vennero poi le suore domenicane anch'esse italiane, bolognesi in parte le suore di San Luca le Imeldine e del rosario di Melegnano.

Quell'avventura di ieri oggi è una buona realtà.
Le suore sono circa 200, i padri, la maggior parte ormai brasiliani, nuovi padri, 35; uno di essi proprio un mese fa è stato consacrato vescovo di una nuova diocesi, Porto Nacional, grande anch'esso circa un terzo dell'Italia.
Anche per lui un lavoro particolare: 15 o 20 sacerdoti, 150.000 abitanti, estensioni di 700, 800 kilometri.
Basta immaginare questo: è veramente un problema; questo nostro padre Celso Pereira ha studiato a Bologna è stato uno dei primi frutti della missione del Brasile.

Ora però dicevo ormai una realtà la nostra missione; oggi le fondazioni tra suore e frati sono 21 le case di cui sei parrocchie con 160.000 abitanti (notate bene 25.000 abitanti per parrocchia in media, ce n'è una di oltre 40.000); una parrocchia con tre o quattro frati per 40.000 persone, 25 cappelle da servire cioè dove si cerca di dir messa ogni tanto distanti 20, 30, 50 e più kilometri.

Alcune chiese e conventi già costruite altre da costruire con un particolare: tutti molto poveramente per somigliare, per affiatarsi con la popolazione dell'intero del Brasile veramente povera, in umiltà.

Quattro ospedali, due orfanotrofi quattro scuole, due asili nido, un ricovero e tantissimi altri impegni.

Il lavoro è estenuante, dicono, ma le soddisfazioni sono grandissime; la popolazione riceve bene questo anche dove è arrivata bene la civiltà, anche dove evoluta nella stessa citta di San Paolo in periferia dove siamo, è rimasta una popolazione semplice, genuina, autentica, non toccata dal cosiddetto progresso.

I nostri padri sono uniti alla popolazione, ne condividono la sorte e la povertà e per essa hanno subìto e subiscono anche delle persecuzioni

I risultati, credo sia evidente, scaturiscono da questa unione profonda con Dio e con le anime; c'è del vero amore.

Per presentarvi questa situazione (è questo che hanno chiesto i missionari: di farsi conoscere, vuole che li facciamo conoscere): c'è il problema economico certamente ma c'è anche un problema di informazione.

Loro lavorano là e vogliono sapere che qui sono informati di quel che fanno.

Per presentarvi questa realtà abbiamo chiamato i ragazzi di Bologna, i ragazzi del Sing Out.
Sono giovani, tutti lavorano o studiano senza senza eccezione.
Il tempo per cantare le loro convinzioni lo traggono dal tempo libero e trasmettono queste convinzioni col felice linguaggio della musica.

In questi giorni (forse li dovrete scusare) hanno tolto anche molto tempo al lavoro, allo studio e al sonno; senso di responsabilità, paura di un pubblico importante e di un teatro grande.

Perché abbiamo scelto loro? Si poteva scegliere un'artista, un grosso nome; perchè quanto dicono è affine a ciò che ha portato là i nostri padri e affine alle nostre convinzioni ai motivi per cui lavoriamo; quindi tutto il loro discorso, a prescindere dal fatto che saranno bravi o meno, è un discorso che noi condividiamo.

Credono che la vita sia bella, che l'uomo sia buono, che l'amore si un'arma risolutiva, che siamo tutti figli del medesimo Padre.

Sono aspetti di verità evangelica, dobbiamo ricordarlo; forse ne abbiamo perso il senso.
Sarà un discorso ingenuo; molti diranno così.
Però credetemi: è un'ingenuità che mi auguro e auguro a tutti.
Una preghiera: ascoltateli, comprendeteli e giudicandoli siate amici non critici.
Grazie

Primo tempo

  1. Intro + Viva la Gente

    Se qualcuno crede che
    prima o poi arriverem
    incominci il viaggio insieme a noi.

    Viva la gente la trovi ovunque vai
    viva la gente simpatica più che mai
    se più gente imparasse a volersi un po’ più ben
    avremmo meno gente difficile e più gente di cuor.

    © parole e musica Up With People
  2. Veglia alle stelle
    Lassù nel ciel che buio appar, io penso a te o mio Signore.
    Io penso al mal che al mondo c’è, e penso che o mio Signore
    l’uomo potrà trovare in sé la forza di scoprire Te.

    Signore fa che noi viviam per costruire un mondo nuovo
    e che possiam lasciarlo un dì un pò migliore di quel che è ora.

    Ed in quel dì io troverò quel che cercai in questa vita
    e che mai più lasciar potrò, se non verrò verso di Te.

    © parole e musica Corrado Castellari Voce Gian Paolo Todeschini
  3. Il Vietcong

    Il Vietcong è mio fratello
    io lo seguo nel pantano,
    quando uccide, quando spara,
    e gli dico: “Perché spari?”.

    Il Vietcong ha gli occhi a mandorla
    ma non sbaglia un solo colpo.
    Io gli dico: “Perché spari ?.
    Mai più guerre, mai più guerre”.

    Chi ha ucciso mio fratello
    il più bello della terra,
    egli aveva gli occhi azzurri,
    egli aveva gli occhi a mandorla.

    Il marine è mio fratello,
    io lo seguo sulla jeep
    quando spara, quando uccide
    e gli dico: “Perché spari?”.

    Il marine ha gli occhi azzurri,
    ma non sbaglia un solo colpo.
    Io gli dico: “Perché spari ?.
    Mai più guerre, mai più guerre”.

    Chi ha ucciso mio fratello...

    Tutta l’acqua dell’oceano,
    tutti i pozzi di petrolio,
    tutti i fiumi della terra,
    tutto il sangue delle vene,
    mai potranno cancellare
    quella macchia rossa e nera
    maledetta sia la guerra
    mai più guerre, mai più guerre.

    Chi ha ucciso mio fratello ...

    © parole e musica Sing Out PARMA Voce Mariangela Fantozzi
  4. Oh Libertà
     I carri armati vincon sempre
    contro dei ragazzi armati solamente
    di speranze e di bandiere
    e c’è chi ha preferito alla violenza
    la morte con il fuoco in nome tuo, libertà.

    Oh libertà, oh libertà in quante parti
    del mondo tu stai morendo, libertà, libertà.

    Tra le foreste, le paludi e le risaie
    vive un popolo che lotta
    da vent’anni senza soste
    e scorre il sangue degli uomini
    che ancora non han conosciuto te, libertà.

    Oh libertà, oh libertà .....

    Ovunque un uomo è giudicato
    dal colore della pelle,
    ovunque con la forza fan tacer
    chi vuol parlare.
    Ovunque credono che la violenza risolva qualche cosa muori tu, libertà.

    Oh libertà, oh libertà .....

    Ma son tanto ormai che sparsi
    per la terra stan lottando per un mondo
    un po' più libero e più giusto
    anche se talvolta sbagliano
    e smarriscon la tua strada, cercan te, libertà.

    Oh libertà, oh libertà .....

    © parole e musica Mario Zaniboni Sing Out BOLOGNA Voce Paola Zaniboni
  5. Di che colore è la pelle di Dio?
    "Buona notte" dissi al mio bambino
    tanto stanco quando il giorno finì
    allora chiese: "dimmi papà
    la pelle di Dio che colora ha?"

    Con occhi innocenti egli mi guardò
    mentire non potevo quando domandò
    "perché le razze si odian papà
    se Cristo č morto per l’umanità?"

    "Questo, figliolo, non continuerà
    l’uomo alfine imparerà
    come dobbiamo vivere noi
    figli di Dio da ora in poi".

    Disse un uomo alla terra un dì
    per vivere unita sei fatta tu
    un mondo nuovo può iniziare da te
    tutte le tue razze son un vanto per te.

    Di che colore è la pelle di Dio,
    di che colore è la pelle di Dio,
    è nera, rossa, gialla, bruna, bianca perché
    Lui ci vede uguali davanti a sé
    Lui ci vede uguali davanti a sé.

    © parole e musica Up With People
  6. Un nuovo domani
     Vien di qua,
    vien di là,
    corre gente che s’impegna
    nel mondo di domani.

    Percorreremo i continenti e tutti i mari
    e si vedranno ogni cielo solcare.
    Nessun li fermerà
    non c’č confine che potrà
    fermarli finchè ogni cuor
    con nuovo ritmo batterà.

    Vien di qua,
    vien di là,
    corre al traguardo di chi vuole
    fare un domani nuovo.

    © parole e musica Up With People Voce Gian Paolo Todeschini
  7. La scintilla
    Il fiume verso il mare per morire,
    il sole troppo alto per bruciare,
    il mondo di ieri
    non s’è fermato mai ad ascoltar
    la parola dell’uomo
    buona ma lontana da noi.

    No, non è un sogno è tutto vero,
    è un turbine di gioia e fratellanza,
    un coro immenso
    è l’uomo che lo grida al mondo inter,
    il suo amore sincero
    il suo amore per gli altri
    che ha nel cuor.

    Ma oggi il nostro fiume è acqua chiara,
    e l’acqua si č fermata per lavare
    le nostre mani,
    le mani che ci guidano all’amor
    sono angeli neri
    sono angeli bianchi,
    tra noi.

    No, non è un sogno è tutto vero,
    è un turbine di gioia e fratellanza,
    un coro immenso
    è l’uomo che lo grida al mondo inter,
    il suo amore sincero
    il suo amore per gli altri
    che ha nel cuor.

    © parole e musica Corrado Castellari Voce Sandra Marcheselli
  8. Prova un po'

    Prova un po’ a dire che ogni uomo è uguale a te e vedrai l’amore.

    Prova un po’ a dire che credi in Dio e troverai l’amore.

    Se verso il cielo guarderai forse te stesso troverai.

    Prova un po’ ad ascoltare me e a credere nelle mie parole.

    Sai che puoi far di te un uomo che ha scoperto che non muore l’amor.

    T’accorgerai che puoi rifarlo questo mondo e puoi farlo tu.

    © parole e musica Giorgio Cavalli SIng Out BOLOGNA Voce Giorgio Cavalli

Secondo tempo

  1. Intro
  2. Gli occhi della gente
     Guarda dentro gli occhi della gente che sta intorno a te
    vedrai cose che tu non credevi di vedere mai
    la tua segreta pena che a nessuno hai detto mai
    dentro gli occhi della gente la vedrai.

    Cerca dentro il cuore di ogni uomo che incontrerai
    capirai che in fondo siamo tutti uguali fra di noi
    non c’è persona al mondo che non senta dentro sé
    un desiderio di calore e sai perché.

    Guarda dentro gli occhi della gente che sta intorno a te
    cerca dentro al cuore di ogni uomo che incontrerai
    anche se difficile, anche se ti costerà
    un tesoro senza fine troverai.

    Guarda dentro gli occhi della gente che sta intorno a te
    cerca dentro al cuore di ogni uomo che incontrerai
    troverai le cose che non hai trovato mai
    dentro gli occhi della gente le vedrai.

    Non si vincerò la solitudine se ognuno pensa a sé
    se una vera vita tu vuoi vivere incontro al mondo vai, non ti fermare mai.

    © parole e musica Mario Zaniboni Sing Out BOLOGNA Voce Paola Zaniboni
  3. Io che rido che canto
    Io che rido che canto

    Vivi ormai da anni lì seduta, con quel tuo sorriso dolce la tua vita che sorriso non ha.
    Dal piccolo universo in cui sei chiusa vedi correre il mio mondo dove tu non potrai correre mai.
    Mi domando cosa resta ormai nelle tue mani dopo il dolore che hai passato le speranze che hai perduto.
    Ma i tuoi occhi leggono nel cuore, nei tuoi occhi c’è un amore che nessuno può ignorar.

    E tu, che fin dal giorno in cui sei nato, mai nessuno ti ha badato mai nessuna mano ti accarezzò.
    Mai nessuno asciugò il tuo pianto, mai nessuno ti ha insegnato cosa vuol dire un poco d’amor.

    Passan gli anni e ti ritrovi grande e tu scopri che sei diventato uomo senza esser stato mai bambino.

    Le ferite che ti porti in cuore, la tua rabbia, il tuo dolore chi potrà curarli mai.

    Io, che vivo, che amo, che vedo, che sento, che rido, che canto,
    io, che credo, che penso, che cerco, che trovo, che gioco, che vinco,
    io, che so come parlare, so come difendermi, come tacere,
    io, che mi credo d’aver nelle mani il destino e invece chissà.

    Io so che tu sei lì per dirmi qualche cosa ma io non so cos’è,
    io so che tu sei lì per dirmi qualche cosa ma io non so sentire
    oppure, forse chissà, oppure, forse chissà son io,
    che non voglio sentire, che non voglio vedere, che non voglio capire, non voglio sapere, non voglio, no!

    Da quel giorno in cui tu hai  sbagliato, tante volte hai già pagato ma nessuno ha più creduto in te.
    E tu, che sei  rimasta vecchia e sola, senza neanche una parola da chi ha ricevuto tutto da te.

    Gente senza mani per donare,  senza  bocca per gridare,  senza libertà per scegliere che vita fare.
    Gente senza nome e senza volto che non cerco e non ascolto, che vorrei non veder mai.

    Io, che vivo, che amo, che vedo, che sento, che rido, che canto,
    io, che credo, che penso, che cerco, che trovo, che gioco, che vinco,
    io, che so come parlare, so come difendermi, come tacere,
    io, che mi credo d’aver nelle mani il destino e invece chissà...

    Io so che tu sei lì per dirmi qualche cosa ma io non so cos’è,
    io so che tu sei lì per dirmi qualche cosa ma io non so sentire
    oppure, forse chissà, oppure, forse chissà...
    son io, che non voglio sentire, che non voglio vedere, che non voglio capire, non voglio sapere, non voglio, no!

    Io non voglio vedere,  non voglio capire, non voglio sapere, non voglio, no!

    © parole e musica Mario Zaniboni Sing Out BOLOGNA Voce Mario Zaniboni
  4. Un mondo da amare

    E’ da un pezzo che non ridi più
    io credo di capire sai
    amico mio che cosa senti nel cuore.

    Certe volte anch’io mi chiedo se
    in questo mondo esiste mai
    qualcosa in cui valga la pena sperare.

    E’ difficile
    è difficile, sì
    restar sereni
    quando tutto intorno sembra stia sul punto di crollare.

    Il mio amore a chi lo donerò
    tu mi domandi ma
    intorno a te c’è un mondo intero per amare.

    Un mondo intero tutto d’amare.

    Anche io non tanto tempo fa
    mi domandavo spesso sai
    a questo mondo ma che cosa sto a fare.

    Le speranze, le promesse in cui
    mi avevan fatto credere
    giorno per giorno le vedevo crollare.

    E’ difficile
    è difficile sì
    da soli esser capaci
    di trovar le proprie strade in questo strano mondo.Ma una volta preso il volo no
    tu non mi fermerai
    l’amore è come un viaggio che non ha ritorno.

    Un mondo intero tutto d’amare.

    © parole e musica Mario Zaniboni Sing Out BOLOGNA Voce Sandra Marcheselli
  5. Bimbi
    I bimbi sanno solamente
    dipender dall’amor
    essi hanno qualche cosa
    di Colui lassù
    pronti sempre a tender
    la mano ad ognun
    forse loro son migliori
    per la lor semplicità.

    I bimbi ridono quando
    sorge il sole
    sanno sempre amar
    essi non posson nascondere
    quel che pensano.
    Fossimo cosě anche noi...
    fossimo cosě anche noi...

    Bimbi possiam essere ancora
    anche se cresciam
    basta che ci ricordiamo
    ciò che i bimbi san
    allora grati saremo
    ad ogni sorgere del sol
    solo se imparar vogliamo
    ad essere più bimbi.

    I bimbi ridono quando
    sorge il sole
    sanno sempre amar
    essi non posson nascondere
    quel che pensano.
    Fossimo così anche noi...
    fossimo così anche noi...

    © parole e musica Up With People Voce Gian Paolo Todeschini
  6. Se Dio Vuole

    Oggi partirò
    il mondo è da scoprir.
    Non ne posso più
    di vivere così.
    La strada è lunga
    ma qualcuno troverò.

    Se la fede c’è
    non mi serve altro ormai.
    Se Dio, se Dio vuole
    una meta ci sarà.

    E se tu vorrai
    io verrò con te
    e ti seguirò
    lungo il tuo cammino.
    Tu lo sai che in due
    non si ha paura mai.

    Tu lavorerai
    ed io pregherò.
    Se Dio, se Dio vuole
    ci sorriderà.

    E giorno per giorno
    tu lavorerai
    e passo su passo
    io verrò con te.
    Il alto le mani
    verso il cielo che non hai.

    Io son sicuro che
    tanta gente ci seguirà.
    Se Dio, se Dio vuole
    incontro ci verrà.

    E giorno per giorno
    tu lavorerai
    e passo su passo
    io verrò con te.
    Il alto le mani
    verso il cielo che non hai.

    Se la fede c’è
    non serve altro ormai.
    Se Dio, se Dio vuole
    una meta ci sarà.


    © parole e musica Sing Out GENOVA Voce Gian Paolo Todeschini e Mariangela Fantozzi
  7. Il mondo è il tuo paese

    Chi ha tanta gente a cuore, non è mai giù
    c’è il tipo che sorride e ti tira su.
    Se di ognun ti curi, qui o lontan,
    son tutti quanti al mondo tuoi paesan.
    Non badavo ai miei vicin, non so perché
    ma c’è troppa gente che fa come me,
    qualcosa di nuovo proverò,
    lascio entrare il mondo nel mio cuor,
    sì lo farò, sì lo farò, sì.
    Non vivo in gran città, ma ora so già che
    i poveri e i ricchi tutti quanti intorno a me
    se lo spirito dell’uomo salveran,
    le gioie della vita subito ritorneran,
    sì ritorneran, sì.

    © parole e musica Up With People Voce Gian Paolo Todeschini
  8. Giovanna d'Arco
     Andava da sola nei campi l’estate
    dove il vento cantava una canzon
    delle voci chiamarono quella semplice "fille"
    rendendo più saldo il suo cuor.
    Lasciò la sua casa, intraprese il cammin
    che porta lontano, lontan.
    Una ragazza sta andando da sola,
    nessuno fermarla potrà.
    Una fanciulla nel cortile
    del castello tra i servi del re,
    chiama qualcuno. Che cosa vorrà?
    Si chiama Jeanne.

    "Fatemi passar
    io voglio entrar.
    Vorrei vedere il Re".
    Implora Jeanne.
    Che cosa vuol dal Re
    una come te?
    Non sai nemmeno scrivere,
    nessuno sa chi sei.

    "Io voglio dei soldati,
    una spada per me,
    la nostra terra debbo liberar".

    Con il fragor del tuono
    come l’onde del mar,
    con le bandiere al vento li vidi galoppar.
    Giovanna d’Arco lascia la città;
    percorre la campagna cantando una canzon.

    "Io voglio restare pura
    come la luce del giorno
    nessuno mi abbatterà".

    Giovanna è in cammino, mentre s’odon già
    voci che le gridano: "E’ follia andar!".
    Molti esitavano, temevan il Re,
    ma furono convinti dalla voce di Jeanne.

    "Io voglio restare pura
    come un’ancella di Dio
    nessuno mi abbatterà".

    Come fuoco al vento
    fu la libertà,
    colse il bagliore dell’armi,
    rese saldi i cuor.
    Iddio del cielo volgendo gli occhi in giù,
    notò il baglior dell’armi
    e la semplice "fille".
    Giovanna che ubbidì
    e nulla avea per sè,
    in cattedrale diede
    alla Francia un Re.

    "Andando dal sola nei campi d’estate
    dove il vento ti canta una canzon,
    prenderai tu la strada che ti porta lontano
    ovunque c’è da vincere il mal".

    Andava da sola nei campi l’estate
    dove il vento cantava una canzon
    delle voci chiamarono quella semplice "fille"
    rendendo più saldo il suo cuor.

    Giovanna è in cammino, mentre s’odon già
    voci che le gridano: "E’ follia andar!".
    Molti esitavano, temevan il Re,
    ma fu salva la nazion
    per la fede di Jeanne.

    © parole e musica Up With People Voce Paola Zaniboni
  9. Tutti hanno le ali

    Se io fossi un gabbiano
    so che riuscirei
    a staccarmi dalla terra
    e a volare via nel cielo.

    Solo allora io sarei
    pulito e libero,
    solo allora finirebbe
    tutto il male che ho nel cuore.

    Ma non serve invidiar
    gli uccelli del ciel
    c’è chi dona a tutti le ali per volar.

    Tutti hanno le ali
    tutti hanno le ali
    e se solo volessero
    potrebbero volare per il ciel.
    Tutti hanno le ali
    tutti hanno le ali
    basta solo aver fede in Lui
    sperare in Lui
    e il cielo si aprirà.

    Oh Signore,
    se io fossi una rondine
    so che allora la mia vita
    sembrerebbe più leggera.
    Facilmente le mie pene
    le sopporterei
    e persino del dolore
    io sarei pino di gioia.
    Ma non serve invidiar
    gli uccelli del ciel
    c’è chi dona a tutti le ali per volar.

    Tutti hanno le ali...

    © parole e musica Mario Zaniboni Sing Out BOLOGNA Voce Marco Pietrosante e Rossella Sabattini
  10. Viva la gente
     Ho visto stamattina mentre andavo a lavorar
    il lattaio, il postino e la guardia comunal.
    Per la prima volta vedo gente attorno a me
    ieri non ci badavo, non so proprio perché.

    Viva la gente la trovi ovunque vai
    viva la gente simpatica più che mai
    se più gente imparasse a volersi un po’ più ben
    avremmo meno gente difficile e più gente di cuor.

    Dal nord e dal sud li vedevo arrivar
    come grandi fiumi che discendon verso il mar
    quasi una gran festa fatta apposta per un Re
    vale più delle cose la gente attorno a me.

    Viva la gente la trovi ovunque vai
    viva la gente simpatica più che mai
    se più gente imparasse a volersi un po’ più ben
    avremmo meno gente difficile e più gente di cuor.

    © parole e musica Up With People

Foto

Hanno collaborato alla realizzazione dello spettacolo

  • Vasco Chies per la realizzazione del logo di copertina (ufficio pubblicità "Buton")
  • Ing. Arch. Gianni Gaibari
  • Ceci Mangione per le coreografie
  • Ugo Mariani
  • Dott. Mazzoni, Direttore del Teatro Manzoni